Sono Davide, e se c’è una cosa che mi rappresenta è la mia ossessione per le maglie da calcio. Colleziono maglie sin da quando ero bambino, e oggi la mia collezione comprende sia le maglie match worn, cioè quelle indossate dai giocatori durante le partite, sia le versioni store, un souvenir irrinunciabile ogni volta che visito una nuova città.
Come è iniziata la mia passione
La mia passione per il collezionismo di maglie da calcio è nata quando avevo 5 anni. Era il 1994, e in TV si giocavano i Mondiali di Calcio negli USA. Durante quel torneo, un giocatore mi ha letteralmente fulminato: Jorge Campos, il portiere della nazionale messicana. Le sue maglie erano coloratissime, con disegni unici e inconfondibili, tanto che da quel momento è nata in me la scintilla che ha fatto scoppiare la mia passione per il collezionismo.
Quasi 30 anni dopo, ho avuto la fortuna di mettere le mani su una delle maglie indossate da Jorge Campos in quella storica edizione dei Mondiali. Si tratta della maglia utilizzata contro la Norvegia, un pezzo unico e raro del collezionismo sportivo.
La storia della maglia di Jorge Campos
La maglia in questione, come tutte quelle utilizzate da Campos durante i Mondiali del 1994, è davvero unica. Le sue particolarità sono tantissime, a partire dai materiali utilizzati. A differenza delle classiche maglie in acrilico che erano già diffuse negli anni '90, queste maglie furono realizzate in un cotone grezzo simile al denim. Su questo tessuto furono applicati svariati strati di vernice idroresistente, per fare in modo che la maglia non si scolorisse a contatto con il sudore o la pioggia.
Ma c’è di più: queste maglie furono completamente dipinte a mano da un atelier di Città del Messico, su precisa richiesta di Jorge Campos, che amava lo stile dei surfisti. Ecco perché veniva soprannominato "Surfer".
Lo sponsor tecnico e le curiosità
Un’altra curiosità legata a questa maglia è lo sponsor tecnico. Sebbene Umbro non avesse nulla a che vedere con la produzione delle maglie, pretese che Campos indossasse il suo marchio, in linea con il resto della squadra messicana, che era sponsorizzata dal brand inglese per quell’edizione dei Mondiali. Umbro inviò quindi delle patch con il proprio logo direttamente all’atelier, che le applicò sulle maglie per evitare sanzioni o penali alla nazionale.
In totale, per quel torneo furono realizzate soltanto 17 maglie in varie colorazioni, e io posso dire con orgoglio di essere uno dei pochi fortunati possessori di questa reliquia del collezionismo sportivo.
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